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Otrè TT: Ironman 70.3 e Swimrun Cheers

Domenica di gare per la squadra dell’Otrè Triathlon Team impegnata, lo scorso16 giugno, all’Ironman 70.3 a Remich in Lussemburgo. 1,9 km di nuoto, 90 km in bici e gli ultimo 21 km di corsa per Angelo D’Onghia, Nicola Frizzale, Domenico Trotta e Angelo De Pasquale che hanno disputato un’ottima gara chiudendo con buoni piazzamenti: De Pasquale ha tagliato il traguardo in 4h48, D’Onghia in 4h50, Trotta in 4h52 e Frizzale in 5h. È proprio quest’ultimo che commenta: "Non mi aspettavo una gara così perché è stata una gara perfetta. Ho portato a termine la gara in 5 ore, gestendo ogni singola frazione; nuoto poco più di 2 km ma abbastanza semplici; bici circa 900 mt di dislivello ma molto bella e divertente. Di corsa tre giri da 7 km con tanto pubblico a dare sostegno, però al di là del risultato, abbiamo trascorso un weekend fantastico grazie a tutti i partecipanti della trasferta del Lussemburgo e alla simpatia e alla disponibilità di Paolo Liuzzi che ci ha sostenuti in molte occasioni".

Contemporaneamente, sul Lago Maggiore, Chiara Torelli, Francesco Curci, Graziana Zaccaria, Antonio Tinelli, Graziana Gianfrate, Antonio Convertino e Marianna Boccardi, invece, hanno partecipato alla Swimrun Cheers. Una gara rivolta a chi “ha voglia di superare i propri limiti divertendosi, insieme ad altre persone con la stessa passione: si nuota con le scarpe e si corre con la muta e non c’è zona cambio”. Frazioni alternate di nuoto e corsa dove il protagonista non è il cronometro ma soltanto la voglia di completare il percorso. Un’esperienza divertente che Chiara Torelli racconta così: "Le sensazioni a distanza di giorni sono ancora incredibilmente positive. Ho partecipato come prima volta allo Swuimrun Cheers, per me chiodo fisso da più di un anno. La sensazione che ho avuto è stata quella di trovarmi all’interno di una trasmissione di avventure di Bear Grylls o una caccia al tesoro. La mia frazione era composta da quattro frazioni di nuoto che si alternavano a quattro frazioni di corsa per un totale di 4 km di nuoto e 22 km di corsa. Tutto nuovo: nuove frazioni, si usciva dalla nuotata nel lago e ci si arrampicava lungo le rocce e si iniziava a scalare la montagna; si scavalcavano torrenti, cascate, piccole dighe, si camminava in mezzo alle pietre, o addirittura ci si ritrovava a correre in piccoli borghetti, muri in salita e discese incredibili. Stessa intensità anche nel lago, dove abbiamo nuotato in due laghi diversi, il Lago Maggiore e il Lago di Mergozzo; la cosa più difficile a mio avviso, è stato attraversare questo temutissimo Toce, che sfocia nel Lago di Mergozzo"

"L’acqua di questo fiume – continua Chiara - è gelida, perché è un fiume che nasce in montagna, parliamo di non più di 10° e con le piogge precedenti, ha portato giù tutti i detriti e quindi abbiamo nuotato anche tra qualche tronco di legno. A parte questa difficoltà è stata un’avventura! Personalmente, la gara l’ho fatta tutta da sola, tutta, quindi è stato un gioco. Al di là dello sforzo fisico, dove ho anche camminato molto, è stato soprattutto uno sforzo mentale, quello di rimanere sempre lucidi, attenti a non perdersi, a seguire i segnali identificativi come fiocchi rossi attaccati su case o alberi; ho anche aiutato una persona nella distanza più lunga della mia che si stava perdendo e l’ho indirizzato nel punto giusto. Cosa aggiungere più: non eravamo tantissimi, 35 partecipanti ma posso definirla una gara “intima”: 15 le donne ed io sono arrivata 3^ assoluta, a mia grande sorpresa, perché, avendo fatto tutta la gara da sola non avevo idea di dove fossi o chi avessi superato in acqua…per me è stata veramente una grande sorpresa, da rifare, da consigliare ai miei compagni di squadra perché è tutto diverso dal triathlon".

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